Il Design felice

design felice scafati

Il Design felice

Paesaggi del Design Felice. More thinking beyond the skin
dal 21 dicembre 2010 al 3 febbraio 2011
Real Polverificio Borbonico – Scafati, Italy

Mostra sul Design in Campania ideata e organizzata da ADI Delegazione Territoriale Campania, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Salerno ed Avellino ed il patrocinio del Comune di Scafati.

In esposizione prodotti di designer e aziende campane:

Filippo Alison, Giulia Bonelli, Sergio Catalano, Bruno Cimmino, Max Coppeta, Vincenzo Cristallo, Riccardo Dalisi, Giuseppe Dello Jacono, Ferrucci-Vitale, Francesco Fittipaldi, Francesco Giannattasio, Diego Granese, Daniele Iannicelli, Franco Lancio, Roberto Liberti, Roberto Monte, Alfonso Morone, Annibale Oste, Vincenzo Oste, Mario Pagliaro, Marcello Panza, Adele Rotella, Maria Antonietta Sbordone, Stile Libero, Glenda Torres, Gianni Zannini.
Cottodelmediterraneo, Fornace della Cava, GMA, Mexall, Playline, PlasticaSud, Pro.S.IT., Solimene, TerreBlu, Vesoi.

All’evento interverranno, oltre a Salvatore Cozzolino, consigliere del Direttivo ADI Campania e uno dei curatori della mostra, Pasquale Aliberti, sindaco del Comune di Scafati, Luisa Bocchietto, presidente ADI Associazione per il Disegno Industriale, Paola Carimati, giornalista di Elle Décor, Giovanni Cutolo, presidente Fondazione ADI, Carmine Gambardella, presidente BENECON scarl, Claudio Gambardella, presidente ADI Campania, Gennaro Miccio, soprintendente per i BAP delle Province di Salerno e Avellino, Patrizia Ranzo, presidente dei Corsi di Laurea in Design e Moda della Facoltà di Architettura “Luigi Vanvitelli” della Seconda Università degli Studi di Napoli, Giuseppe Zampino, già soprintendente per i BAP delle Province di Salerno e Avellino. Modererà Renata Caragliano, storica dell’arte (La Repubblica).

La mostra, curata da Sergio Catalano, Salvatore Cozzolino, Maria Antonietta Sbordone, è articolata in tre sezioni che riflettono l’idea del design contemporaneo campano, self-design, artidesign e fit-product design, in nuce nella pubblicazione dell’ADI Design Codex Campania n°1, del novembre 2009.

Il self-design si riferisce alle modalità di autoproduzione con le quali si attua il design in alternativa alla filiera convenzionale: progetto-prodotto-comunicazione-distribuzione. Rappresenta l’approccio del designer che intraprende e individua nuovi percorsi produttivi e distributivi, con l’obiettivo di creare un originale cluster per realizzare progetti inediti. L’artidesign comprende la produzione in alcuni settori merceologici, principalmente degli oggetti di arredo, ma anche del design della persona e dei componenti per l’edilizia, un concetto “che si colloca fra l’artigianato e l’industrial design (R. De Fusco)” che rifugge la perenne contraddizione tra piccola e grande serie, che supera le gerarchie tra linguaggi espressivi. Il fit-product design individua i prodotti di design aderente alla filosofia aziendale intesa non solo come mission ma anche come performance tecnologica e produttiva e come dispiegamento di capacità umane. Il fit-product design si articola nello stretto dialogo tra il progettista e gli interlocutori dell’azienda, nella rivalutazione delle risorse del territorio che esprime quelle eccellenze produttive e nel recupero del concetto di democrazia del bello, diffondendo ipotesi di civile business.

Si evidenzia, così, la capacità di un territorio di essere dentro la modernità e contemporaneamente totalmente estraneo, proponendo modelli evolutivi autonomi che coniugano tradizione e contemporaneità. Accanto alle produzioni fit-product design di aerei, di arredi e complementi, espressione di capacità industriali e tecnologiche ad alto contenuto innovativo – si concretizza la volontà di immaginare e poi realizzare propri percorsi produttivi e distributivi (self-design). Parallelamente l’artigianato, pur resistente alla modernità, si rinnova nell’incontro con il design e diventa ‘artidesign’, humus dove il pensiero immaginativo fertilizza ambiti apparentemente distanti. Da qui, la matrice distintiva del “Design Felice” si consolida ed evolve se contemporaneamente si avvia un processo di graduale riconoscimento delle sue peculiarità, immaginandone la collocazione nei futuri assetti produttivi e culturali del territorio campano.

Comitato scientifico:

Pasquale Aliberti, sindaco Comune di Scafati
Luisa Bocchietto, presidente ADI Associazione per il Disegno Industriale
Renata Caragliano, storica dell’arte (La Repubblica)
Paola Carimati, giornalista di Elle Decor
Giovanni Cutolo, Fondazione ADI
Carmine Gambardella, presidente BENECON scarl
Claudio Gambardella, Presidente ADI Campania
Gennaro Miccio, soprintendente per i BAP delle Province di Salerno e Avellino
Patrizia Ranzo, presidente Corsi di Laurea in Design e Comunicazione, Seconda Università degli Studi di Napoli
Giuseppe Zampino, già soprintendente per i BAP delle Province di Salerno e Avellino