Paesaggi del ponte

paesaggi dal ponte

Paesaggi del ponte

PAESAGGI DEL PONTE
Pochi, piccoli sguardi grandi da Salvatore Basso ad Antonio Bergamino

dal 22 al 29 dicembre 2018
MOSTRA FOTOGRAFICA
a cura di:
Giuseppe Abbatiello e Massimo Abbatiello

Casa “Basso”
via Roma, Durazzano
apertura dalle 18,00 alle 24,00

OPENING:
22 dicembre, ore 18,00
intervengono:
Francesco Basso
Antonio Bergamino
introducono:
Mario Pagliaro e Natalia Piscitelli


[ PRESS ABSTRACT ]

Il Ponte della Valle di Durazzano da sfondo del quotidiano a monumento inconsapevole. Visto da Salvatore Basso e ri-visto da Antonio Bergamino. Oggi, che si tenta di ricostruire la sua immagine di monumento, ritrovare inedite immagini di bimbi, madri e uomini in “bella posa”, su quello che si conosceva solo come il “Ponte di Tagliola”, è stata una sorpresa. Non la solita nostalgia ma, finalmente, la semplicità di ri-vedere pezzi di quotidiano, con un ponte vanvitelliano sullo sfondo. Così, con le poche, piccole fotografie appassionate di Salvatore Basso, si ricostruisce il racconto di facce, cose, case e chiese che nel tempo hanno cambiato il loro senso e non solo la propria patina. Con la fotografia di un professionista come Antonio Bergamino, invece, si mostra il nuovo senso delle cose. Nemmeno reso affascinante da patine antiche


 

Paesaggi del Ponte

“Quando Giuseppe e Massimo Abbatiello mi hanno raccontato delle foto di Salvatore Basso sul Ponte Tagliola e poi, fatto vedere immagini di bimbi, madri e uomini in “bella posa”, mi sono piaciute.
Non erano le solite cose vecchie di nostalgia. Erano pezzi di quotidiano, con un ponte vanvitelliano sullo sfondo.
Ripensando alle foto fatte da Antonio Bergamino, pochi mesi fa, sul Ponte della Valle di Durazzano, ho ricordato che anche quelle mi erano piaciute.
Anche se riprendevano pezzi di quotidiano di un monumento che non è protagonista e nemmeno più sfondo di nulla. Soprattutto di bimbi, madri e uomini in “bella posa”. Resta, comunque, paesaggio.
La fotografia di un professionista come Bergamino, ha un valore oggettivo per la capacità di emozionare da subito. La fotografia di un appassionato come Basso, acquista valore per la capacità di aiutare a ricostruire il racconto di facce, cose, case e chiese che nel tempo hanno cambiato il loro senso e non solo la propria patina.
La vita di un paese sarebbe semplice, spesso si complica.
Riguardarla attraverso poche, semplici immagini ritrovate dovrebbe essere un modo utile per ri-vedersi e magari riflettere sul come, sorridenti facce di bambini di una volta, siano le stesse che, poi, hanno complicato la vita dei loro paesi o forse (statisticamente con meno probabilità) l’hanno migliorata. E tutto questo è ancora paesaggio! E’ bello? E’ brutto? Bho? Lo è.
L’unica, come ha fatto Basso in tanti anni, è continuare a riprenderlo come appare, oppure, come fa Bergamino, ricomporlo cercando le linee che ne costruiscono l’immagine. Aspettando che la luce gli dia una mano.”

Mario Pagliaro
curatore Festival di Paesaggio


 

Paesaggio del ponte Bergamino-Basso