Case abbandonate

Case abbandonate

di Ugo Morelli

 

Chi ha chiuso l’ultima finestra aveva in mente il gesto di riaprirla.

Non pensiamo mai all’ultima volta. Se lo facessimo non sopravviveremmo un giorno. Usciamo, certi di rientrare, esposti a venti che fischiano come in case vuote. Non ci salvano da quei venti le nostre vele. Né, per ora, ci hanno garantito rotte sicure.

Prima di essere abbandonate non furono mai vissute, le nostre case. Rifugi di passaggio non ci hanno mai contenuto. Tende in prestito per nomadi dell’esistenza, hanno ospitato vite in prestito. Non importa se è un nomadismo di pochi metri. Uccelli senza nido viviamo in un paesaggio in prestito. Come siamo in prestito alla vita.

Se non c’è vita in una casa abbandonata, non ce n’era quando era attraversata da rapide presenze inseguite dalla paura.

Eppure, in questa vita usa e getta, un mondo fatto di precarietà, impariamo l’incertezza e siamo sempre pronti all’uscita. Dove non c’è sosta confortevole si impara a camminare.