Come usarlo
Esistono tre modi per avvantaggiarsi del Credito d’imposta ottenuto sfruttando le diverse agevolazioni previste dal “Decreto Rilancio”:
Esistono tre modi per avvantaggiarsi del Credito d’imposta ottenuto sfruttando le diverse agevolazioni previste dal “Decreto Rilancio”:
Se si ha una dichiarazione dei redditi “importante”, si può sfruttare il Credito d’imposta direttamente in dichiarazione dei redditi.
Nella pratica, pagando le fatture dei lavori eseguiti e dei compensi professionali, l’Agenzia delle Entrate registrerà a vostro nome, a seconda dell’agevolazione usata, un credito pari al 50%, 90% o 110% della spesa sostenuta. Questo credito, potrà essere ripartito in 5 o 10 rate annuali (sempre a seconda dell’agevolazione usata), ottenendo sconti sull’aliquota Irpef della vostra dichiarazione dei redditi.
Cedere il credito di imposta ad istituti bancari o finanziari o ai fornitori.
Se, invece, vi interessa monetizzare immediatamente il valore del Credito d’imposta e vedervi restituita la somma corrispondente all’agevolazione usata per la ristrutturazione si può:Si tratta di cedere il Credito d’imposta acquisito con l’agevolazione usata, ad istituti bancari e/o finanziari (BancoPosta, Banca Intesa, Unicredit, …) che lo utilizzeranno per sé, versando il relativo controvalore sul conto corrente dedicato del cliente aperto presso l’istituto.
Molti istituti bancari, inoltre, hanno messo a punto offerte chiamate “prestiti ponte”. Molto utili per chi non vuole o non può, nemmeno anticipare le spese necessarie ad acquisire il Credito d’imposta. In questo caso, sarà la banca ad anticipare le spese dei lavori da effettuare e poi a godere del credito maturato con l’agevolazione. Nella pratica, è come se le singole persone fisiche o il condominio, richiedessero un prestito che non restituiranno mai perché verrà assorbito dal Credito d’Imposta maturato con le agevolazioni.
Chiedere alla ditta scelta per i lavori ed al tecnico incaricato, uno SCONTO IN FATTURA. In questo caso, il committente dei lavori (singola persona fisica o condominio) rinuncia alla detrazione in dichiarazione per trasferire parte o tutto il proprio Credito d’Imposta ai soggetti incaricati (a seconda dello sconto che loro offriranno).
Nella pratica, alla fine dei lavori o dei vari stati di avanzamento, vi saranno presentate fatture pari alla somma dovuta ma con un importo “a pagare” pari alla differenza tra il totale e lo sconto offerto. Quindi, anche pari a zero.
E’ bene considerare che sia la ditta che il professionista, non sono obbligati a offrire uno “sconto in fattura” e comunque, possono offrire lo sconto che considerano più conveniente per loro, fino al massimo del 100% del loro compenso.
Questa disponibilità, quindi, può essere uno dei fattori in base al quale scegliere i soggetti a cui rivolgersi.
superbonus 110%
50% detrazione per lavori di recupero del patrimonio edilizio (c.d. bonus ristrutturazione)
detrazione per lavori di riqualificazione energetica (c.c. ecobonus)
detrazione per interventi finalizzati all’adozione di misure antisismiche (c.d. sismabonus)
detrazione per lavori di recupero o restauro della facciata degli edifici esistenti (c.d. bonus facciate)
detrazione per l’installazione di impianti fotovoltaici
detrazione per installazione di colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.