Belvedere del “germoplasma”

About This Project

Una residuo di terra salvato dal consumo di suolo, una scarpata all’apparenza impossibile ma con un panorama struggente e non solo nelle sere d’estate.

Il progetto ha lavorato con le curve di livello e le loro  pendenze, per la realizzazione di un piccolo intervento utile alla fruizione turistica di un comune delle aree interne. L’uso di materiali tradizionali e tecniche non invasive, un approccio strettamente “naturalistico”, l’attenzione alla minima invasività sui luoghi e la massima reversibilità degli interventi, hanno fatto il resto

Una passeggiata in “terra stabilizzata”, una tecnologia ecocompatibile che non altera né contrasta con l’ambiente circostante, libera da calcestruzzo, asfalto o bitume servirà alla riscoperta paesaggistica ed ecologica del luogo, consentendo anche di supere quei limiti funzionali delle strade naturali come la polverosità, il fango, la presenza di buche e soprattutto l’inacessibilità per le persone con ridotte capacità motorie.

Per accompagnare la passeggiata, saranno piantumati ecotipi specifici dell’area del Partenio, così da realizzare un catalogo “dal vivo” della vegetazione spontanea e delle cultivar tradizionali del territorio, rare, a rischio di estinzione o di particolare interesse agronomico. Piante officinali e aromatiche, da frutto, vitigni.
Non ci saranno luci accecanti, la luminosità di progetto è limitata a quella strettamente necessaria per l’uso in sicurezza del percorso e del belvedere anche nelle ore notturne con segnapasso a led “solari” incassati lungo il percorso.

A rendere più semplice “lo stare”, una barriera frangivento in legno limiterà le correnti provenienti dalla valle ed insieme, creerà schermi d’ombra a favore del comfort dei fruitori. Inoltre, una leggera scanalatura praticata nello spessore del palo, sarà l’alloggio per un sistema di streep led che renderà la barriera anche corpo illuminante, funzionale ma non invasivo.
A monte del percorso, un reticolo di pali in legno infissi nel terreno, avranno la funzione simbolica legata all’idea di “bosco”, ma serviranno anche a limitare la vista dei caseggiati retrostanti e, soprattutto, a rendere originale la fruizione dello spazio con la possibilità di stendere tra i pali, amache o teli ombreggianti per agevolare la sosta del turista.

Cura, attenzione per un intervento minimo ma non minimale.



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anno

2019

Progettista

arch. Mario Pagliaro

Collaborazioni

ing. Enzo Cogliano

Date
Category
Paesaggio
Tags
architettura, belvedere, germoplasma, ingegneria naturalistica, Mario Pagliaro, paesaggio, paesaggistica, panorama, Santa Paolina, sentieri, terra stabilizzata